Zigomi pronunciati che proseguono in una guancia dall’elegante forma a goccia costituiscono elementi fondamentali nel determinare la bellezza di un viso. Gli zigomi in particolare rappresentano delle strutture di supporto importantissime per il posizionamento della cute sovrastante e svolgono azione di ancoraggio per i tessuti del terzo medio ed inferiore del viso.
Inoltre, da sempre, un’arcata zigomatica ben rappresentata delinea in modo netto i tratti di un viso, rendendoli inconfondibili ed attraenti.
Uno zigomo importante e ben rappresentato insieme ad una giusta proiezione del mento e dell’arco mandibolare tenderanno a definire un ben identificabile triangolo della bellezza. Questo triangolo ha la base rivolta verso l’alto, con due vertici posti sulle arcate zigomatiche, e la punta rivolta verso il basso in corrispondenza del mento.
Può capitare però che la struttura ossea o i compartimenti adiposi facciali risultino deficitari (semplicemente poco rappresentati); in tal caso sarà più facile manifestare in giovane età qualche segno di stanchezza dovuto al fisiologico rimodellamento delle strutture sottostanti dovuto al normale processo di invecchiamento.
Con l’invecchiamento sia la struttura ossea che i compartimenti adiposi profondi vanno incontro ad atrofia ovvero a perdita di volume. L’atrofia inizia abbastanza presto, spesso intorno ai 30 anni, momento in cui la giovane paziente inizia a notare i primi segni di stanchezza (complici anche l’ingresso nel mondo del lavoro e lo stress quotidiano) sul proprio viso.
A causa della ptosi del tessuto adiposo e del riassorbimento osseo, normali processi che intervengono nella fase di invecchiamento, il triangolo con vertice rivolto verso il basso tipico del viso giovane si trasforma in un triangolo capovolto, con la base verso il basso e la punta verso l’alto.
Con il rimaneggiamento e la diminuzione dell’originario supporto (osseo e adiposo) i tessuti sovrastanti tendono a scivolare verso il basso andando ad appesantire il solco naso labiale e togliendo definizione alla linea mandibolare.
Se pertanto, inizialmente, il triangolo con la punta all’insù infondeva giovinezza e tono dei tessuti, perfettamente posizionati, l’inversione del triangolo comporta uno sposizionamento dei tessuti verso il basso, appesantendo i lineamenti e intaccando l’originaria definizione dell’ovale del viso.
Iniettando infatti a livello dell’arco zigomatico è possibile ottenere un effetto lifting dell’intero viso con miglioramenti visibili sia a livello del solco naso labiale che a livello del profilo mandibolare. Grazie al ripristino del giusto supporto a livello dell’arco zigomatico sarà possibile riposizionare e liftare anche le guance, riportandole in una posizione più simile a quella che occupavano in giovane età.
Il trattamento dello zigomo pertanto è rivolto a pazienti di tutte le età: nelle giovani per definire un arco zigomatico sfuggente e migliorare il triangolo della bellezza, nelle pazienti più mature per contrastare i processi di invecchiamento che portano ad una ptosi dei tessuti ed ad un’inversione del famoso triangolo.
È importante che il risultato sia il più naturale possibile cercando di valorizzare al meglio i lineamenti del paziente promuovendo l’unicità della sua bellezza.
Un risultato di successo deve essere bello e naturale in statica (a riposo) ed in dinamica (durante un sorriso per esempio). Il rimodellamento degli zigomi ripristinerà una certa continuità tra la palpebra e la guancia.
Importante è anche ripristinare il volume perso a livello dei compartimenti adiposi facciali, nello specifico dell’area malare e del solco lacrimale. Ricreare la giusta convessità a livello della guancia e ridurre il solco lacrimale aiutano a conferire un aspetto più disteso, giovane e riposato.
Il trattamento viene eseguito iniettando acido ialuronico con aghi molto sottili rendendo il trattamento quasi per nulla doloroso. Il risultato è immediato, naturale e duraturo (in media 8-12 mesi in base al prodotto utilizzato e alle caratteristiche del paziente).
In caso i pstosi marcata dei tessuti si potrà valutare un loro riposizionamento tramite l’utilizzo di fili di trazione.
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