Quest’area inoltre è costantemente esposta ai raggi solari, sia in estate che in inverno, soggetta quindi a foto-invecchiamento precoce se non opportunamente protetta.
Oltre ai fattori ambientali, anche i fattori genetici sono responsabili della comparsa di piccoli difetti estetici. Una circolazione difficoltosa cosi come la presenza di allergie possono portare alla comparsa di edema perioculare o di colorazione scura (il classico dark circle o occhiaia scura).
In quest’area la cute è strettamente adesa alla muscolatura sottostante pertanto è spesso in movimento. Se in giovinezza dopo ogni movimento la cute ritorna allo stato di riposo (liscia e senza rughe), con l’invecchiamento e la riduzione del collagene i segni possono rimanere visibili a riposo (si forma la così detta zampa di gallina).
Riassumendo, tra i fattori responsabili di difetti estetici del contorno occhi vediamo:
- Foto invecchiamo con elastosi solare
- Riduzione del collagene, assottigliamento del derma e comparsa di rughe a riposo (zampe di gallina)
- Drenaggio linfatico non ottimale con comparsa di edema palpebrale (occhiaie gonfie)
- Iperpigmentazione perioculare (Occhiaia scura o Dark Circle)
- Infossamento dell’area perioculare per riduzione dei compartimenti adiposi (occhiaia scavata)
- Lassità cutanea a livello della palpebra dovuta al normale invecchiamento cutaneo
A livello perioculare, dove la cute è sottile ed è strettamente legata al muscolo sottostante (muscolo orbicolare dell’occhio) le rughe possono iniziare a segnare la pelle, anche in età relativamente giovane, nelle persone particolarmente espressive anche a partire dai 30 anni di età.
Il trattamento di elezione in questo caso è la tossina botulinica: grazie alla sua azione miorilassante è in grado di ridurre la contrazione muscolare con il miglioramento delle rughe e con apertura dello sguardo. Se utilizzata fin dalla prima comparsa delle rughe, la tossina botulinica può essere in grado di far scomparire temporaneamente l’inestetismo.
Nel caso invece di pelli più mature con foto invecchiamento di grado elevato, la tossina botulinica potrebbe non essere sufficiente: in tal caso è consigliabile combinare il trattamento con sostanze biorivitalizzanti per stimolare la produzione di collagene e migliorare il tono dermico.
In linea di massima, per quanto riguarda l’eccesso cutaneo e la lassità cutanea a livello della palpebra superiore, il trattamento non chirurgico di elezione è la blafaroplastica non chirurgica.
La blefaroplastica non chirurgica si avvale della tecnologia al plasma per ottenere una riduzione della cute in eccesso e della lassità. Si ha un miglioramento dello sguardo con riduzione della lassità cutanea e ringiovanimento generale. Sono necessarie almeno 2 sedute a distanza di circa 30/45 giorni. Grazie all’azione della tecnologia al plasma non ci sono né tagli ne punti di sutura. Il recupero è abbastanza veloce e non ci sono i vari rischi relativi ad un intervento chirurgico.
Per l’iperpigmentazione il trattamento diventa quindi complesso e studiato ad hoc per ogni paziente.
È possibile intervenire con peeling selettivi per l’area perioculare: queste formulazioni specifiche hanno generalmente sia effetto depigmentante che effetto di stimolazione della produzione di collagene con miglioramento della lassità cutanea.
Le sessioni di peeling possono essere combinate con iniezioni di sostanze depigmentanti come, ad esempio, la vitamina C (azione schiarente, depigmentante e antiossidante).
Quando il problema principale è la circolazione ed il drenaggio linfatico la carbossiterapia è il trattamento di scelta. La carbossiterapia agisce riabilitando il sistema circolatorio con azione benefica a livello di sistema arterioso, venoso e linfatico. Migliora il drenaggio dei liquidi con relativa riduzione del gonfiore perioculare. La carbossiterapia stimola anche la produzione di collagene pertanto si avrà una riduzione della lassità cutanea con miglioramento della microrugosità.
In questo caso è possibile intervenire con il posizionamento di acido ialuronico a livello del solco lacrimale con miglioramento dell’occhiaia. La cute appare sollevata, diminuisce il dislivello tra guancia e solco lacrima e migliora anche la colorazione scura tipica di questo inestetismo.
Il trattamento del solco lacrimale con acido ialuronico è un trattamento complesso, non adatto a tutti i pazienti: è da escludere infatti in pazienti con edema palpebrale in quanto potrebbe causare peggioramento della ritenzione idrica perioculare.
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