Come contrastare l’invecchiamento della pelle: l’aiuto dalla Biorivitalizzazione
Perché si formano le rughe? Cosa è possibile fare per combattere l’invecchiamento cutaneo?
L’equazione è semplice: più passano gli anni, più le rughe aumentano.
Come mai aumentano le rughe?
A partire dai 25 anni, chi più chi meno, la pelle tende ad avere sempre più difficoltà a tornare al suo stato di rilassamento iniziale dopo una fragorosa risata o dopo aver sollevato il sopracciglio in un’espressione di stupore.
Tutto ciò è dovuto alla perdita di elasticità cutanea che sopraggiunge inesorabilmente per tutti.
La perdita di elasticità cutanea è il segno tangibile dei processi di invecchiamento che interessano gli strati del derma.
Ci sono diversi tipi di invecchiamento cutaneo, che vanno spesso di pari passo.
- l’invecchiamento cronologico: geneticamente determinato, con caratteristiche diverse da individuo a individuo
- l’invecchiamento ormonale: si verifica (bruscamente) in contemporanea alla carenza di estrogeni tipica della menopausa
- il fotoinvecchiamento: strettamente predominante nelle zone foto esposte (viso, collo, décolleté, mani, braccia, gambe) e direttamente dipendente all’esposizione ai raggi solari
- invecchiamento legato al fumo: molto simile al fotoinvecchiamento, con cui condivide alcuni meccanismi fisiopatologici.
Quali sono i meccanismi cardine dell’invecchiamento cutaneo?
I meccanismi fisiopatologici responsabili dell’invecchiamento cutaneo sono complessi e molteplici, molti dei quali in comune tra invecchiamento cronologico e fotoinvecchiamento.
L’invecchiamento cronologico è geneticamente determinato: a causa dell’accorciamento progressivo dei telomeri (vero e proprio orologio biologico) la replicazione cellulare diminuisce mano mano. Il turn over cellulare diminuisce del 50% tra i 20 e i 70 anni e con esso anche la produzione di collagene. Al contrario, aumenta AP-1 con ruolo inibitorio sulla trascrizione (e quindi sulla produzione) del collagene e promuove allo stesso tempo la sintesi di metalloproteinasi (come le collagenasi) che lo degradano.
Inoltre la pelle deve fare i conti con lo stress ossidativo, molto coinvolto anche nei processi di fotoinvecchiamento. Qualsiasi attività biochimica presuppone la produzione di ROS (specie reattive dell’ossigeno) che sono deleterie per le proteine, le membrane cellulari ed il DNA. Il sistema di difesa antiossidante può essere superato dalla produzione di ROS (soprattutto perché questo sistema è relativamente basso nella pelle) dove il derma produce pochi enzimi antiossidanti.
Oltre alla produzione endogena di radicali liberi e ROS, dobbiamo aggiungere la quota dovuta all’esposizione ai raggi solari. Si tratta soprattutto dei raggi UVA che agiscono attraverso lo stress ossidativo con la produzione di radicali liberi.
I raggi UV causano anche un difetto di segnalazione cellulare nel processo che porta alla produzione di acido ialuronico: si riduce la produzione (con diminuzione dell’espressione del gene della ialuron-sintetasi1) e ne aumenta la degradazione con per l’aumento dell’espressione della ialuronidasi.
In buona sostanza osserviamo una diminuzione globale della produzione delle molecole che fungono da impalcatura della pelle e un aumento parallelo degli enzimi deputati alla loro degradazione.
Cosa è possibile fare per combattere l’invecchiamento cutaneo?
Per mantenere una pelle giovane è fondamentale conservare una buona riserva di collagene e acido ialuronico a livello del derma. La funzione principale dell’acido ialuronico è quello di mantenere l’epidermide morbida, elastica e idratata. Grazie alla sua struttura, l’acido ialuronico costituisce la vera e propria impalcatura della pelle, in modo particolare per quella di viso, collo e décolleté, conferendo compattezza e turgore all’intero tessuto cutaneo.
Il modo più efficace consiste quindi di andare a ricostituire le riserve che si svuotano mano mano a causa dell’invecchiamento.
È importante mantenere una buona idratazione cutanea applicando in modo costante creme di ottima qualità sulla pelle, anche più volte al giorno.
Le creme, però, incontrano notevoli difficoltà a sorpassare la barriera costituita dallo strato corneo superficiale, pertanto la loro azione non può essere espletata al meglio a livello degli strati dermici dove è realmente necessaria.
La biorivitalizzazione è una tecnica di medicina estetica che si basa sull’idratazione profonda della cute al fine di migliorarne il tono e l’elasticità; inoltre, stimola la rigenerazione del collagene e dell’elastina che diminuiscono progressivamente con il passare del tempo.
Grazie infatti all’utilizzo di aghi molto piccoli e sottili, è possibili iniettare questo mix rivitalizzante direttamente dove avvengono i processi di rinnovamento cellulare.
È fondamentale quindi, per una strategia anti-aging a 360 gradi, completare l’azione delle creme con trattamenti biorivitalizzanti in grado di apportare vitamine, acido ialuronico e antiossidanti direttamente dove sono necessari.
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