
Invecchiamento cutaneo e menopausa
Estrogeni e menopausa
La menopausa è il risultato di un declino e di un cambiamento nei livelli ormonali.
I cambiamenti della pelle che iniziano ad apparire durante gli anni della perimenopausa derivano principalmente da una riduzione dei livelli di estrogeni.
Il ruolo principale degli estrogeni è quello di legarsi a specifici recettori cellulari degli estrogeni per controllare l’espressione genica. Esistono tre tipi principali di estrogeni, questi sono l’estone, l’estradiolo e l’estone. I livelli di collagene possono diminuire fino al 30% nei primi cinque anni dall’inizio della menopausa.
La diminuzione della produzione di estrogeni dalle ovaie porta ai numerosi sintomi associati alla menopausa, compresi quelli sul tessuto cutaneo. Questi includono secchezza, atrofia, rughe sottili, scarsa guarigione, alterata distribuzione del grasso e vampate di calore. La maggior parte delle donne (85%) presenta alcuni di questi sintomi, di solito con un esordio che si verifica prima della menopausa.

Invecchiamento cutaneo
La menopausa è un esempio di invecchiamento intrinseco. Questo è l’invecchiamento che si verifica a seguito di cambiamenti fisiologici che si verificano in un periodo di tempo prestabilito. L’invecchiamento della pelle si manifesta con atrofia dell’epidermide, del derma e del grasso sottocutaneo.
All’interno dell’epidermide, l’invecchiamento provoca una diminuzione dello spessore epidermico. L’attività dei fibroblasti diminuisce e vi è una riduzione del contenuto di collagene e acido ialuronico. In combinazione con la frammentazione delle fibre di elastina e la riduzione del flusso sanguigno, il derma si atrofizza e il tasso di turnover cellulare è notevolmente ridotto.
Anche l’invecchiamento estrinseco o le influenze ambientali, tra cui l’esposizione al sole, l’assunzione eccessiva di alcol, un’alimentazione scorretta, fumo, inquinamento e sonno, possono influire sul tasso di invecchiamento della pelle. È quindi importante fare attenzione allo stile di vita, in particolare se si è in menopausa. La riduzione dei fattori di invecchiamento estrinseco può aiutare a ridurre il tasso di invecchiamento cutaneo.
Secchezza della pelle
Gli estrogeni svolgono un ruolo nella crescita e nella riparazione dei capillari cutanei, che trasportano il nutrimento essenziale per la pelle. Una riduzione degli estrogeni indotta dalla menopausa provoca una riduzione dell’afflusso di sangue alla pelle e questo determina un tasso di turnover cellulare più lento.
Ciò determina una compromissione della funzione di barriera epidermica che si traduce in un’aumentata perdita di acqua transepidermica. Questo si traduce in una pelle più secca, con la comparsa di linee sottili e rughe.
Sebbene la pelle di una donna in menopausa possa diventare più secca, in alcuni individui può verificarsi una congestione sebacea, e questo è dovuto a un cambiamento nel livello di estrogeni.
Trattamento consigliato: La Biorivitalizzazione
La Biorivitalizzazione, grazie alla somministrazione intradermica di un pool di antiossidanti, vitamine, aminoacidi ed acido ialuronico, è in grado di sostenere il turnover cellulare. La biorivitalizzazione abbina l’azione idratante dell’acido ialuronico all’azione stimolante degli aminoacidi, che apportano nutrienti ai fibroblasti stimolandoli a sintetizzare collagene e acido ialuronico. La pelle riacquista elasticità, morbidezza e un grado ottimale di idratazione.
Azione ristrutturante: favorisce il turnover cellulare e la produzione di collagene, elastina e acido ialuronico.
Azione anti-ossidante: protegge la pelle dai radicali liberi, che si liberano a causa di fattori ambientali e radiazioni solari.
Azione idratante: l’acido ialuronico richiama grandi quantità di acqua nei tessuti.
Spessore della pelle
L’atrofia cutanea è un’altra conseguenza della riduzione dei livelli di estrogeni. Gli estrogeni hanno un ruolo nella sintesi e nel mantenimento delle proteine della pelle, del collagene e dell’elastina. La riduzione della produzione di estrogeni influisce quindi sulla formazione e sulla riparazione del collagene e dell’elastina all’interno del derma della pelle, determinando una pelle più sottile e meno elastica.
Trattamento consigliato: Dermapen4
Terapia di induzione del collagene con Dermapen4.
La tecnica del microneedling sfrutta 16 micro aghi che, mediante un’oscillazione verticale automatica, creano in pochi secondi milioni di micro-perforazioni sulla cute stimolando i processi naturali di rigenerazione. Queste micro perforazioni creano un danno controllato atto a creare una risposta di guarigione sicura all’interno del corpo per innescare la produzione naturale di collagene ed elastina dall’interno della pelle, senza effetti collaterali e tempi di inattività.
Mediante queste micro-perforazioni è possibile veicolare fino all’80% in più di sostanze nutritive nella parte più profonda del derma stimolando la produzione di collagene ed elastina.

Perdita di grasso facciale
Un altro ruolo degli estrogeni è quello di stimolare la deposizione di grasso in modo uniforme in tutto il corpo femminile. In seguito alla menopausa e alla riduzione dei livelli di estrogeni, questi depositi di grasso vengono ridistribuiti in alta concentrazione su addome, glutei e cosce.
Questo spiega la perdita di grasso facciale e grasso dal tessuto mammario durante questo periodo di tempo. Il motivo alla base di ciò non è completamente compreso. Questa distribuzione provoca la perdita di grasso che supporta viso, collo, arti superiori e seno. Il risultato che ne deriva è quello della pelle rugosa e rilassata che ha perso il grasso di supporto sottostante, riducendo il volume del viso.
La riduzione selettiva dei cuscinetti adiposi profondi con l’invecchiamento normale porta alla discesa del grasso superficiale sovrastante, contribuendo all’aspetto “cadente” tipico dell’invecchiamento. Ciò si traduce nella formazione delle pieghe nasolabiali, delle rughe da marionetta e nella perdita di definizione del profilo mandibolare.
Questi segni sono generalmente tra i segni più preoccupanti dell’invecchiamento per le pazienti che spesso si rivolgono al medico chirurgo estetico per gestire questi cambiamenti attraverso la somministrazione di filler facciali o interventi chirurgici.
Trattamento consigliato: iniezioni acido ialuronico
Ridefinizione dei volumi attraverso iniezioni di acido ialuronico.
L’acido ialuronico è un perfetto alleato quando si tratta di ripristinare volumi di viso e corpo. È perfetto per riempire rughe e creare volumi. Molte volte ridonare il giusto volume agli zigomi è la soluzione migliore per alleggerire delle guance cadenti che vanno ad appesantire il volto con delle rughe nasolabiali più pronunciate.
Pigmentazione della pelle
L’estrogeno ha un ruolo nella regolazione della pigmentazione della pelle, insieme a una moltitudine di altri ormoni. Lo fa mantenendo la struttura e la funzione dei melanociti, oltre ad essere coinvolto nella regolazione della secrezione di melanina. Vi è anche un aumento della pigmentazione cutanea e un peggioramento del melasma durante la gravidanza o dopo la somministrazione della pillola contraccettiva orale, quando vi sono elevati ormoni dell’ovaio e dell’ipofisi.
A seguito del calo dei livelli di estrogeni, i melanociti non regolati rimanenti possono produrre melanina a una velocità e una distribuzione incontrollate. Il mantenimento della struttura e della funzione dei melanociti è influenzato dalla carenza di estrogeni e ciò si correla con una riduzione della qualità e della quantità di melanociti.
Con meno melanociti, si ha una riduzione della produzione di melanina, la pelle appare più chiara ed è più vulnerabile ai danni UV. Ciò evidenzia l’importanza di indossare una crema solare ad alto fattore di pelle, in particolare dopo la menopausa.
Trattamenti consigliati: peeling chimico e Microneedling.
Grazie all’azione di un peeling chimico è possibile eliminare lo strato superficiale di cellule morte per uniformare il colorito e donare nuova luminosità e tono alla cute. Tramite l’esfoliazione degli strati più superficiale, la pelle subisce uno stimolo intenso per il rinnovamento cellulare e le cellule che producono melanina possono essere regolate. Il microneedling trova una grande applicazione per quanto riguarda le iperpigmentazioni: grazie alla sua azione è possibile veicolare all’interno del derma sostante ad azione regolatrice della pigmentazione o con azione schiarente.
La revisione del regime di cura della pelle a casa e i rimedi di trattamento professionale possono aiutare a sostenere la pelle e controllare gli effetti degli ormoni fluttuanti. Antiossidanti, regolatori del pigmento, fattori di crescita ed enzimi di riparazione del DNA sono tutti ingredienti chiave che dovrebbero essere considerati nella gestione della pelle della menopausa.
Questi ingredienti mirano a gestire e correggere i problemi dell’invecchiamento cutaneo della menopausa, come discusso in precedenza. La base della terapia della pelle con creme antiossidanti è di ridurre il numero di radicali liberi all’interno di una cellula che si ritiene contribuiscano all’invecchiamento. Gli antiossidanti applicati localmente hanno dimostrato di migliorare l’aspetto della pelle. Quando viene applicato più di un antiossidante sulla pelle, questo sembra avere risultati migliori.
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Sole e invecchiamento cutaneo: i benefici della biorivitalizzazione
Fine dell’estate: è tempo di biorivitalizzazione.
Ora abito a Milano, ma ho vissuto per molto tempo al mare ed ho provato sulla mia pelle che dopo il lungo stress estivo è arrivato il momento dell’anno in cui la pelle ha maggiormente bisogno di essere nutrita.
Mai come in questo momento un mix di vitamine ed elementi antiossidanti, coniugati con il potere rigenerativo dell’acido ialuronico, diventano fondamentali per aiutare la pelle a rigenerarsi dopo un lungo periodo di esposizione al sole.
Quindi, con la fine dell’estate, è arrivato il momento di fare i conti con i frutti (amari) dell’esposizione al sole. La cute mostra i classici segni del foto invecchiamento, ovvero opacità, ispessimento e micro-rughe.
Cosa è successo realmente alla nostra pelle con il caldo ed il sole e cosa possiamo fare per arginare i danni dovuti all’esposizione prolungata e rallentare l’invecchiamento cutaneo?

Cosa succede alla pelle durante l’esposizione al sole?
L’amata abbronzatura, alla quale ci dedichiamo con anima e corpo nelle lunghissime giornate estive passate tra un bagno e una penichella sul lettino, non è altro che un meccanismo di difesa attraverso il quale la pelle risponde agli attacchi dei raggi UVA e UVB, proteggendosi con la produzione di melanina (che ci da l’amato colore ambrato).
Malgrado questo meccanismo di difesa, la pelle può comunque mostrare danni acuti e cronici.
L’arrossamento, tipico dopo una lunga esposizione al sole, rappresenta il danno acuto: le zone esposte al sole diventano eritematose (rosse e lievemente rilevate al tatto). Normalmente, nelle forme lievi, l’eritema si risolve autonomamente nel giro di poche ore, lasciando subito dopo spazio all’abbronzatura.
Per vedere il danno cronico, invece, bisogna essere più pazienti ed aspettare qualche anno. Infatti il vero danno cronico, dovuto all’esposizione al sole, diventa evidente dopo circa 10-20 anni. Parliamo quindi di fotoinvecchiamento che clinicamente si presenta con ispessimento della cute, comparsa di rughe profonde e discheratosi.
È fondamentale sottolineare che ogni volta che ci esponiamo al sole, oltre al danno acuto (irritazione e rossore), ispessimento cutaneo e comparsa delle rughe, si formano radicali liberi e danni al DNA attraverso l’alterazione dei legami delle basi azotate di cui è composto.
I radicali liberi: cosa sono e cosa fanno
Si tratta di molecole o atomi particolarmente reattivi in quanto contengono almeno un elettrone spaiato nell’orbitale più esterno. Questa caratteristica chimica rende i radicali liberi altamente instabili. Per tornare in equilibrio, i radicali liberi rubano l’elettrone necessario a completare il loro orbitale più esterno all’atomo vicino. In questo modo, si formano altri radicali liberi che tenderanno a comportarsi esattamente nello stesso modo del primo che si è formato, innescando una reazione a catena che, se non fermata per tempo, finisce col creare danni a livello delle strutture cellulari.

In pratica, questa serie di reazioni a catena, comportano la formazione di danni a livello della doppia elica di DNA delle cellule; questo, oltre ad essere rischioso da un punto di vista neoplastico (fortunatamente arginato nella maggior parte delle volte dai meccanismi di riparazione del DNA) causa un invecchiamento cutaneo più rapido.
Cosa possiamo fare per contrastare l’invecchiamento della pelle
Innanzitutto è fondamentale proteggersi sempre un buon filtro solare ad ampio spettro (UVA e UVB) con un SFP medio-alto (ricordiamoci che ci si abbronza anche con la crema!). È preferibile evitare l’esposizione prolungata, prediligendo le fasce orarie meno (sempre sotto l’ombrellone dalle 10 alle 14!). E’ fondamentale inoltre mantenere sempre un buon livello di idratazione, perciò non dimentichiamo di bere almeno 2 litri di acqua al giorno anche se siamo fuori casa.
Per ridurre i danni del sole è fortemente consigliato effettuare un ciclo di integrazione a base di antiossidanti orali sia prima che dopo l’esposizione al sole in modo da fornire elementi antiossidanti all’organismo, utili contro l’azione dei radicali liberi.
Non dimentichiamo infine la Biorivitalizzazione cutanea che, oltre a combattere i danni dei radicali liberi, consente di nutrire la pelle, stimolare la formazione di nuove fibre collagene ed elastina, apportando nuovo tono, consistenza ed idratazione alla pelle di viso, collo e décolleté.
Che cosa è la Biorivitalizzazione?
La biorivitalizzazione è una procedura di competenza medica-estetica, minimamente invasiva, che consente di riattivare i normali processi di rinnovamento cellulare coniugando biointegrazione (fornendo nutrienti e sostanze utili al turn over cellulare) e biostimolazione (stimolando i processi di rinnovamento cellulare).
Questa tecnica, eseguita a regime ambulatoriale, consiste nell’effettuare una serie di iniezioni con aghi sottilissimi e molto corti a livello del derma superficiale di viso, collo e decolleté. In questo modo è possibile iniettare direttamente nello strato superficiale del derma sostanze in grado di stimolare la produzione di nuove fibre collagene ed elastina, oltre allo stesso acido ialuronico (ricordiamo che una buona miscela biorivitalizzante deve contenere acido ialuronico oltre al complesso minerale ed antiossidante).

Il trattamento di biorivitalizzazione è consigliato a coloro che vogliono migliorare la texture cutaena, con un tangibile miglioramento dell’idratazione, aumentare la luminosità e la compattezza, oltre che attenuare le rughe più sottili. Grazie al suo mix di sostanze antiossidanti, aiuta a contrastare i radicali liberi, rivelandosi pertanto un ottimo strumento di prevenzione ai processi di invecchiamento della pelle.
La biorivitalizzazione può essere effettuata sia a scopo preventivo, a partire dai 25 anni di età, sia a per rallentare e contrastare i processi di invecchiamento su pelli più mature. Inoltre è adatta a tutti i tipi di pelle.
Dopo un ciclo di biorivitalizzazione la pelle appare più fresca, più luminosa, con texture migliorata, compattezza aumentata, per un aspetto più riposato, giovane e disteso.
Per concludere, bisogna ricordare che la pelle va quotidianamente idratata e nutrita sia in superficie, utilizzando creme di buona qualità, che in profondità con trattamenti biorivitalizzanti. Questa combinazione rimane l’unico modo efficace per questo per prevenire e contrastare l’invecchiamento cutaneo e la formazione delle rughe.
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