Retinolo e Tretinoina per una pelle perfetta
Tutti noi abbiamo la pelle diversa, ma nessuno di noi è immune agli effetti della luce solare, dello stress e dell’invecchiamento. È per questo motivo che tantissime persone scelgono di utilizzare i Retinoidi per contrastare i segni del tempo, nello specifico Retinolo e Tretinoina. Ma che differenza c’è?
La più grande differenza tra questi due composti è la loro forza. In termini di cura della pelle, la Tretinoina può essere considerata semplicemente una versione più forte e concentrata del Retinolo. Ciò significa che la Tretinoina ha effetti maggiori rispetto al Retinolo.
Poiché la Tretinoina è più forte del Retinolo, è disponibile solo dietro prescrizione medica. Il Retinolo invece è presente in molte creme da banco che puoi tranquillamente acquistare senza ricetta.
Perchè la Tretinoina è diventata così famosa per combattere l’invecchiamento cutaneo?
La Tretinoina è uno dei principi attivi più potenti nel combattere l’invecchiamento della pelle e non solo. È difficile da usare però: come tutti i farmaci può avere qualche effetto collaterale.. basta saperlo gestire con le giuste accortezze! Per questo motivo è importante che il medico che prescrive la Tretinoina conosca molto bene il prodotto, i suoi innumerevoli benefici ma anche tutte le strategie per renderne confortevole l’utilizzo.
Perché scegliere di usare la Tretinoina come crema antietà?
Il perché ce lo dice la scienza. Molti studi scientifici hanno infatti mostrato che la Tretinoina:
- è in grado di ridurre, invertire il processo di invecchiamento e prevenire le rughe
- aiuta a schiarire e prevenire le Discromie cutanee
- stimola la produzione di nuovo collagene rendendo il derma più spesso e quindi la pelle più elastica
- aiuta a combattere la pelle screpolata
- dona un aspetto più giovane, tonico, compatto con pori meno visibili alla cute trattata
La maggior parte dei medici e delle persone che usano la Tretinoina lo adorano: una volta che se ne apprezzano i benefici non la si molla più. Non possiamo però nascondere che talvolta si difficile da usare.
Cosa devi assolutamente sapere prima di utilizzare la Tretinoina
La tretinoina è un farmaco molto potente in grado di dare enormi benefici ma inizialmente può irritare la cute e indurre una leggera esfoliazione: questo fenomeno prende il nome di “dermatite da retinoidi”. Non c’è nulla di cui preoccuparsi in quanto si tratta di un fenomeno transitorio. È però fondamentale conoscere alcune piccole cose per gestire la terapia al meglio.
La prima cosa è sapere esattamente quanta tretinoina applicare. La quantità corretta da applicare è grande quanto una grossa goccia (o come una perla) e deve bastare per tutto il viso. Se la si usa anche per collo e decolletè, allora dovremo applicare “una perla” di tretinoina per ognuna di queste aree: una per il viso, una per il collo e una per il decolletè.
La seconda cosa fondamentale è sapere che con la tretinoina non bisogna correre all’inizio. È importante infatti iniziare in modo molto graduale per consentire alla pelle di adattarsi. Il mio consiglio è di partire applicando la tretinoina solo due volte a settimana (ogni terza notte) per i primi due mesi. Durante questo periodo, all’inizio della terapia, un po’ di desquamazione e irritazione può essere normale, ma se la pelle trattata diventa veramente sensibile ed infiammata, allora è il caso di sospendere l’applicazione fino a che la cute torna alla normalità.
Passati i primi due mesi, se la pelle tollera bene il trattamento, possiamo provare lentamente ad aumentarne l’utilizzo per arrivare gradualmente ad una applicazione quotidiana.
Può anche capitare che la pelle si irriti a causa di stimoli esterni (ad esempio: irritazioni da vento, scottature solari, prodotti aggressivi per la cura della pelle, procedure chirurgiche o cosmetiche ecc.). In tutti questi casi è necessario che il paziente sospenda l’utilizzo della Tretinoina e ne riprenda l’applicazione solo quando la pelle sarà tornata completamente alla normalità.
Se la pelle continua a essere irritata e semplicemente non si adatta al trattamento con tretinoina,
il primo passo è verificare quale tipologia di detergente per il viso si sta usando:
molto spesso i detergenti sono semplicemente troppo irritanti per la pelle trattata con tretinoina. È importante infatti scegliere un detergente viso estremamente delicato quando si effettua questo tipo di terapia.
Un altro grande trucco per aiutare la pelle ad adattarsi alla Tretinoina è usare un siero antiossidante. Gli antiossidanti Polifenolici del tè verde ad esempio hanno spiccate proprietà antinfiammatorie e lenitive. Il mio consiglio è quello di applicare il siero mattina e sera subito dopo aver lavato e asciugato la pelle. Dopo circa 20 minuti è possibile procedere con l’applicazione (solo serale!) di Tretinoina.
Quali sono le più importanti precauzioni da prendere quando si utilizza la tretinoina?
Poiché l’utilizzo della tretinoina può essere inizialmente complicato, è necessario essere consapevoli di alcune cose.
La pelle trattata con tretinoina è soggetta ad alto turnover cellulare: lo strato più esterno (corneo) risulta più sottile e delicato e quindi decisamente più sensibile ad aggressioni esterne; è pertanto sconsigliata la ceretta nelle zone sottoposte al trattamento con tretinoina.
È fondamentale inoltre riferire a qualsiasi figura tu scelga di affidare il tuo viso (medico, estetista, tatuatore etc) dell’utilizzo della tretinoina. Qualsiasi procedura come un peeling chimico, microdermoabrasione, trattamenti laser o luce, ecc potrebbero essere controindicati mentre stai utilizzando la tretinoina. Potrebbe infatti rendersi necessario interromperne l’applicazione per qualche settimana prima e dopo la procedura.
È di fondamentale importanza per chiunque scelga di usare qualsiasi Retinoide (tra cui il Retinolo e la Tretinoina) prendere importanti precauzioni nei confronti dei raggi solari. Come accennato in precedenza, la pelle trattata con Tretinoina è soggetta ad alto turnover cellulare (esfoliazione) e quindi è più sottile e sensibile. Ciò significa che la pelle è molto più sensibile a danni da esposizione solare (scottature, ustioni etc) pertanto è fondamentale utilizzare quotidianamente una protezione solare con alto fattore di protezione.
Tretinoina: cosa NON devi assolutamente fare
- Applicare la Tretinoina sulla pelle umida: è più probabile che causi desquamazione e irritazione.
- Applicare la Tretinoina la mattina: è sensibile ai raggi UV e si scompone alla luce del sole.
- Utilizzare contemporaneamente altre sostanze irritanti come il benzoilperossido. Alcuni degli ingredienti comuni presenti in numerose formulazioni non sono compatibili con la Tretinoina.
- Applicare la Tretinoina immediatamente dopo altri prodotti: devi attendere sempre almeno 15-30 minuti dopo la pulizia e l’applicazione anche di una semplice crema idratante prima di applicare la Tretinoina per ridurre la desquamazione e la secchezza.
Se stai pensando di chiedere al tuo medico di prescriverti la Tretinoina come elisir di eterna giovinezza, bene! Spero che troverai utili i miei consigli. La Tretinoina ha grandi effetti benefici sulla pelle ma, essendo un farmaco, va usata solo sotto consiglio e supervisione medica.
Learn MoreInvecchiamento cutaneo e menopausa
Estrogeni e menopausa
La menopausa è il risultato di un declino e di un cambiamento nei livelli ormonali.
I cambiamenti della pelle che iniziano ad apparire durante gli anni della perimenopausa derivano principalmente da una riduzione dei livelli di estrogeni.
Il ruolo principale degli estrogeni è quello di legarsi a specifici recettori cellulari degli estrogeni per controllare l’espressione genica. Esistono tre tipi principali di estrogeni, questi sono l’estone, l’estradiolo e l’estone. I livelli di collagene possono diminuire fino al 30% nei primi cinque anni dall’inizio della menopausa.
La diminuzione della produzione di estrogeni dalle ovaie porta ai numerosi sintomi associati alla menopausa, compresi quelli sul tessuto cutaneo. Questi includono secchezza, atrofia, rughe sottili, scarsa guarigione, alterata distribuzione del grasso e vampate di calore. La maggior parte delle donne (85%) presenta alcuni di questi sintomi, di solito con un esordio che si verifica prima della menopausa.
Invecchiamento cutaneo
La menopausa è un esempio di invecchiamento intrinseco. Questo è l’invecchiamento che si verifica a seguito di cambiamenti fisiologici che si verificano in un periodo di tempo prestabilito. L’invecchiamento della pelle si manifesta con atrofia dell’epidermide, del derma e del grasso sottocutaneo.
All’interno dell’epidermide, l’invecchiamento provoca una diminuzione dello spessore epidermico. L’attività dei fibroblasti diminuisce e vi è una riduzione del contenuto di collagene e acido ialuronico. In combinazione con la frammentazione delle fibre di elastina e la riduzione del flusso sanguigno, il derma si atrofizza e il tasso di turnover cellulare è notevolmente ridotto.
Anche l’invecchiamento estrinseco o le influenze ambientali, tra cui l’esposizione al sole, l’assunzione eccessiva di alcol, un’alimentazione scorretta, fumo, inquinamento e sonno, possono influire sul tasso di invecchiamento della pelle. È quindi importante fare attenzione allo stile di vita, in particolare se si è in menopausa. La riduzione dei fattori di invecchiamento estrinseco può aiutare a ridurre il tasso di invecchiamento cutaneo.
Secchezza della pelle
Gli estrogeni svolgono un ruolo nella crescita e nella riparazione dei capillari cutanei, che trasportano il nutrimento essenziale per la pelle. Una riduzione degli estrogeni indotta dalla menopausa provoca una riduzione dell’afflusso di sangue alla pelle e questo determina un tasso di turnover cellulare più lento.
Ciò determina una compromissione della funzione di barriera epidermica che si traduce in un’aumentata perdita di acqua transepidermica. Questo si traduce in una pelle più secca, con la comparsa di linee sottili e rughe.
Sebbene la pelle di una donna in menopausa possa diventare più secca, in alcuni individui può verificarsi una congestione sebacea, e questo è dovuto a un cambiamento nel livello di estrogeni.
Trattamento consigliato: La Biorivitalizzazione
La Biorivitalizzazione, grazie alla somministrazione intradermica di un pool di antiossidanti, vitamine, aminoacidi ed acido ialuronico, è in grado di sostenere il turnover cellulare. La biorivitalizzazione abbina l’azione idratante dell’acido ialuronico all’azione stimolante degli aminoacidi, che apportano nutrienti ai fibroblasti stimolandoli a sintetizzare collagene e acido ialuronico. La pelle riacquista elasticità, morbidezza e un grado ottimale di idratazione.
Azione ristrutturante: favorisce il turnover cellulare e la produzione di collagene, elastina e acido ialuronico.
Azione anti-ossidante: protegge la pelle dai radicali liberi, che si liberano a causa di fattori ambientali e radiazioni solari.
Azione idratante: l’acido ialuronico richiama grandi quantità di acqua nei tessuti.
Spessore della pelle
L’atrofia cutanea è un’altra conseguenza della riduzione dei livelli di estrogeni. Gli estrogeni hanno un ruolo nella sintesi e nel mantenimento delle proteine della pelle, del collagene e dell’elastina. La riduzione della produzione di estrogeni influisce quindi sulla formazione e sulla riparazione del collagene e dell’elastina all’interno del derma della pelle, determinando una pelle più sottile e meno elastica.
Trattamento consigliato: Dermapen4
Terapia di induzione del collagene con Dermapen4.
La tecnica del microneedling sfrutta 16 micro aghi che, mediante un’oscillazione verticale automatica, creano in pochi secondi milioni di micro-perforazioni sulla cute stimolando i processi naturali di rigenerazione. Queste micro perforazioni creano un danno controllato atto a creare una risposta di guarigione sicura all’interno del corpo per innescare la produzione naturale di collagene ed elastina dall’interno della pelle, senza effetti collaterali e tempi di inattività.
Mediante queste micro-perforazioni è possibile veicolare fino all’80% in più di sostanze nutritive nella parte più profonda del derma stimolando la produzione di collagene ed elastina.
Perdita di grasso facciale
Un altro ruolo degli estrogeni è quello di stimolare la deposizione di grasso in modo uniforme in tutto il corpo femminile. In seguito alla menopausa e alla riduzione dei livelli di estrogeni, questi depositi di grasso vengono ridistribuiti in alta concentrazione su addome, glutei e cosce.
Questo spiega la perdita di grasso facciale e grasso dal tessuto mammario durante questo periodo di tempo. Il motivo alla base di ciò non è completamente compreso. Questa distribuzione provoca la perdita di grasso che supporta viso, collo, arti superiori e seno. Il risultato che ne deriva è quello della pelle rugosa e rilassata che ha perso il grasso di supporto sottostante, riducendo il volume del viso.
La riduzione selettiva dei cuscinetti adiposi profondi con l’invecchiamento normale porta alla discesa del grasso superficiale sovrastante, contribuendo all’aspetto “cadente” tipico dell’invecchiamento. Ciò si traduce nella formazione delle pieghe nasolabiali, delle rughe da marionetta e nella perdita di definizione del profilo mandibolare.
Questi segni sono generalmente tra i segni più preoccupanti dell’invecchiamento per le pazienti che spesso si rivolgono al medico chirurgo estetico per gestire questi cambiamenti attraverso la somministrazione di filler facciali o interventi chirurgici.
Trattamento consigliato: iniezioni acido ialuronico
Ridefinizione dei volumi attraverso iniezioni di acido ialuronico.
L’acido ialuronico è un perfetto alleato quando si tratta di ripristinare volumi di viso e corpo. È perfetto per riempire rughe e creare volumi. Molte volte ridonare il giusto volume agli zigomi è la soluzione migliore per alleggerire delle guance cadenti che vanno ad appesantire il volto con delle rughe nasolabiali più pronunciate.
Pigmentazione della pelle
L’estrogeno ha un ruolo nella regolazione della pigmentazione della pelle, insieme a una moltitudine di altri ormoni. Lo fa mantenendo la struttura e la funzione dei melanociti, oltre ad essere coinvolto nella regolazione della secrezione di melanina. Vi è anche un aumento della pigmentazione cutanea e un peggioramento del melasma durante la gravidanza o dopo la somministrazione della pillola contraccettiva orale, quando vi sono elevati ormoni dell’ovaio e dell’ipofisi.
A seguito del calo dei livelli di estrogeni, i melanociti non regolati rimanenti possono produrre melanina a una velocità e una distribuzione incontrollate. Il mantenimento della struttura e della funzione dei melanociti è influenzato dalla carenza di estrogeni e ciò si correla con una riduzione della qualità e della quantità di melanociti.
Con meno melanociti, si ha una riduzione della produzione di melanina, la pelle appare più chiara ed è più vulnerabile ai danni UV. Ciò evidenzia l’importanza di indossare una crema solare ad alto fattore di pelle, in particolare dopo la menopausa.
Trattamenti consigliati: peeling chimico e Microneedling.
Grazie all’azione di un peeling chimico è possibile eliminare lo strato superficiale di cellule morte per uniformare il colorito e donare nuova luminosità e tono alla cute. Tramite l’esfoliazione degli strati più superficiale, la pelle subisce uno stimolo intenso per il rinnovamento cellulare e le cellule che producono melanina possono essere regolate. Il microneedling trova una grande applicazione per quanto riguarda le iperpigmentazioni: grazie alla sua azione è possibile veicolare all’interno del derma sostante ad azione regolatrice della pigmentazione o con azione schiarente.
La revisione del regime di cura della pelle a casa e i rimedi di trattamento professionale possono aiutare a sostenere la pelle e controllare gli effetti degli ormoni fluttuanti. Antiossidanti, regolatori del pigmento, fattori di crescita ed enzimi di riparazione del DNA sono tutti ingredienti chiave che dovrebbero essere considerati nella gestione della pelle della menopausa.
Questi ingredienti mirano a gestire e correggere i problemi dell’invecchiamento cutaneo della menopausa, come discusso in precedenza. La base della terapia della pelle con creme antiossidanti è di ridurre il numero di radicali liberi all’interno di una cellula che si ritiene contribuiscano all’invecchiamento. Gli antiossidanti applicati localmente hanno dimostrato di migliorare l’aspetto della pelle. Quando viene applicato più di un antiossidante sulla pelle, questo sembra avere risultati migliori.
Learn MoreSole e invecchiamento cutaneo: i benefici della biorivitalizzazione
Fine dell’estate: è tempo di biorivitalizzazione.
Ora abito a Milano, ma ho vissuto per molto tempo al mare ed ho provato sulla mia pelle che dopo il lungo stress estivo è arrivato il momento dell’anno in cui la pelle ha maggiormente bisogno di essere nutrita.
Mai come in questo momento un mix di vitamine ed elementi antiossidanti, coniugati con il potere rigenerativo dell’acido ialuronico, diventano fondamentali per aiutare la pelle a rigenerarsi dopo un lungo periodo di esposizione al sole.
Quindi, con la fine dell’estate, è arrivato il momento di fare i conti con i frutti (amari) dell’esposizione al sole. La cute mostra i classici segni del foto invecchiamento, ovvero opacità, ispessimento e micro-rughe.
Cosa è successo realmente alla nostra pelle con il caldo ed il sole e cosa possiamo fare per arginare i danni dovuti all’esposizione prolungata e rallentare l’invecchiamento cutaneo?
Cosa succede alla pelle durante l’esposizione al sole?
L’amata abbronzatura, alla quale ci dedichiamo con anima e corpo nelle lunghissime giornate estive passate tra un bagno e una penichella sul lettino, non è altro che un meccanismo di difesa attraverso il quale la pelle risponde agli attacchi dei raggi UVA e UVB, proteggendosi con la produzione di melanina (che ci da l’amato colore ambrato).
Malgrado questo meccanismo di difesa, la pelle può comunque mostrare danni acuti e cronici.
L’arrossamento, tipico dopo una lunga esposizione al sole, rappresenta il danno acuto: le zone esposte al sole diventano eritematose (rosse e lievemente rilevate al tatto). Normalmente, nelle forme lievi, l’eritema si risolve autonomamente nel giro di poche ore, lasciando subito dopo spazio all’abbronzatura.
Per vedere il danno cronico, invece, bisogna essere più pazienti ed aspettare qualche anno. Infatti il vero danno cronico, dovuto all’esposizione al sole, diventa evidente dopo circa 10-20 anni. Parliamo quindi di fotoinvecchiamento che clinicamente si presenta con ispessimento della cute, comparsa di rughe profonde e discheratosi.
È fondamentale sottolineare che ogni volta che ci esponiamo al sole, oltre al danno acuto (irritazione e rossore), ispessimento cutaneo e comparsa delle rughe, si formano radicali liberi e danni al DNA attraverso l’alterazione dei legami delle basi azotate di cui è composto.
I radicali liberi: cosa sono e cosa fanno
Si tratta di molecole o atomi particolarmente reattivi in quanto contengono almeno un elettrone spaiato nell’orbitale più esterno. Questa caratteristica chimica rende i radicali liberi altamente instabili. Per tornare in equilibrio, i radicali liberi rubano l’elettrone necessario a completare il loro orbitale più esterno all’atomo vicino. In questo modo, si formano altri radicali liberi che tenderanno a comportarsi esattamente nello stesso modo del primo che si è formato, innescando una reazione a catena che, se non fermata per tempo, finisce col creare danni a livello delle strutture cellulari.
In pratica, questa serie di reazioni a catena, comportano la formazione di danni a livello della doppia elica di DNA delle cellule; questo, oltre ad essere rischioso da un punto di vista neoplastico (fortunatamente arginato nella maggior parte delle volte dai meccanismi di riparazione del DNA) causa un invecchiamento cutaneo più rapido.
Cosa possiamo fare per contrastare l’invecchiamento della pelle
Innanzitutto è fondamentale proteggersi sempre un buon filtro solare ad ampio spettro (UVA e UVB) con un SFP medio-alto (ricordiamoci che ci si abbronza anche con la crema!). È preferibile evitare l’esposizione prolungata, prediligendo le fasce orarie meno (sempre sotto l’ombrellone dalle 10 alle 14!). E’ fondamentale inoltre mantenere sempre un buon livello di idratazione, perciò non dimentichiamo di bere almeno 2 litri di acqua al giorno anche se siamo fuori casa.
Per ridurre i danni del sole è fortemente consigliato effettuare un ciclo di integrazione a base di antiossidanti orali sia prima che dopo l’esposizione al sole in modo da fornire elementi antiossidanti all’organismo, utili contro l’azione dei radicali liberi.
Non dimentichiamo infine la Biorivitalizzazione cutanea che, oltre a combattere i danni dei radicali liberi, consente di nutrire la pelle, stimolare la formazione di nuove fibre collagene ed elastina, apportando nuovo tono, consistenza ed idratazione alla pelle di viso, collo e décolleté.
Che cosa è la Biorivitalizzazione?
La biorivitalizzazione è una procedura di competenza medica-estetica, minimamente invasiva, che consente di riattivare i normali processi di rinnovamento cellulare coniugando biointegrazione (fornendo nutrienti e sostanze utili al turn over cellulare) e biostimolazione (stimolando i processi di rinnovamento cellulare).
Questa tecnica, eseguita a regime ambulatoriale, consiste nell’effettuare una serie di iniezioni con aghi sottilissimi e molto corti a livello del derma superficiale di viso, collo e decolleté. In questo modo è possibile iniettare direttamente nello strato superficiale del derma sostanze in grado di stimolare la produzione di nuove fibre collagene ed elastina, oltre allo stesso acido ialuronico (ricordiamo che una buona miscela biorivitalizzante deve contenere acido ialuronico oltre al complesso minerale ed antiossidante).
Il trattamento di biorivitalizzazione è consigliato a coloro che vogliono migliorare la texture cutaena, con un tangibile miglioramento dell’idratazione, aumentare la luminosità e la compattezza, oltre che attenuare le rughe più sottili. Grazie al suo mix di sostanze antiossidanti, aiuta a contrastare i radicali liberi, rivelandosi pertanto un ottimo strumento di prevenzione ai processi di invecchiamento della pelle.
La biorivitalizzazione può essere effettuata sia a scopo preventivo, a partire dai 25 anni di età, sia a per rallentare e contrastare i processi di invecchiamento su pelli più mature. Inoltre è adatta a tutti i tipi di pelle.
Dopo un ciclo di biorivitalizzazione la pelle appare più fresca, più luminosa, con texture migliorata, compattezza aumentata, per un aspetto più riposato, giovane e disteso.
Per concludere, bisogna ricordare che la pelle va quotidianamente idratata e nutrita sia in superficie, utilizzando creme di buona qualità, che in profondità con trattamenti biorivitalizzanti. Questa combinazione rimane l’unico modo efficace per questo per prevenire e contrastare l’invecchiamento cutaneo e la formazione delle rughe.
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