Macchie solari: cosa sono, come prevenirle e come trattarle
Le macchie solari sono macchie marroni piatte che si sviluppano su aree della pelle esposte al sole. Si tratta di un accumulo di melanina, il pigmento scuro responsabile dell’abbronzatura.
Perchè si formano le macchie solari? La colpa è dell’invecchiamento cutaneo di cui sono responsabili i raggi Uv, ma anche della pillola anticoncezionale, di squilibri ormonali, o dell’utilizzo di ceretta o profumi prima dell’esposizione solare. Le macchie solari sono innocue: non rappresentano una lesione pre cancerosa e non comportano alcun rischio per la salute; non richiedono pertanto trattamenti a meno che non si stia cercando di rimuoverle per motivi estetici.
Macchie solari, melasma o cancro della pelle?
Non puoi fare a meno di essere preoccupato quando noti una macchia scura sulla pelle. Alcune caratteristiche possono aiutarti a distinguere tra macchie solari, segni presenti dalla nascita e cancro della pelle:
Le macchie solari
Sono aree piatte dove la pelle assume una tonalità più scura rispetto al resto della cute. Appaiono sulle parti tuo corpo maggiormente esposte al sole, come viso, spalle, schiena e dorso delle mani. Tendenzialmente iniziano ad apparire intorno ai 40 anni, anche se alcune persone possono svilupparle prima, a seconda della quantità di esposizione al sole che hanno avuto e al proprio fototipo.
Melasma
Questo è un altro problema della pelle molto comune che colpisce le aree che ricevono maggiormente l’irradiazione solare, principalmente la fronte, le guance, il naso e il labbro superiore. Il melasma si presenta come macchie marroni o grigio-marrone sulla pelle, di solito sul viso. È più comune nelle donne, secondo l’American Academy of Dermatology. Il melasma può essere anche attivato da ormoni. È anche molto comune infatti durante la gravidanza ed è spesso indicato come “la maschera della gravidanza”. Il melasma non rappresenta una lesione pre cancerosa e si configura più come una preoccupazione estetica che medica.
Lentiggini
Le lentiggini sono una caratteristica ereditaria che si vede più spesso nelle persone di carnagione chiara, specialmente quelle con i capelli rossi. Le lentiggini sono macchie piatte e marroni che diventano più evidenti in estate, quando si prende più sole. Generalmente diventano meno evidenti (talvolta compaiono) durante l’inverno. A differenza delle macchie solari, le lentiggini diventano meno evidenti con l’età.
Cancro della pelle
Secondo la Skin Cancer Foundation, 1 su 5 americani svilupperà il cancro della pelle all’età di 70 anni. Il cancro della pelle deriva dalla crescita incontrollata di cellule cutanee anormali e può essere causato dai raggi UV del sole e dei lettini abbronzanti o da mutazioni genetiche. Esistono diversi tipi di tumore della pelle. Il carcinoma a cellule basali è il tipo più comune e il melanoma è il più mortale. Una macchia nuova, mutevole o in crescita, è un segnale di avvertimento di un possibile cancro della pelle, insieme a lesioni pruriginose, sanguinanti e che non si rimarginano. I tumori della pelle tendono ad avere bordi irregolari e pigmentazione non uniforme.
Le macchie solari invece sono innocue, ma qualsiasi nevo che cresce rapidamente, cambia aspetto o sembra insolito dovrebbe essere valutato da un medico.
Rischi delle macchie solari
Le macchie solari non richiedono alcun trattamento a scopo medico: le vere macchie solari non sono cancerogene e non possono diventare cancerose. Possono essere rimossa per motivi estetici, ma lasciarle non comporta alcun rischio per la salute.
Come prevenire le macchie solari
L’unico modo per prevenire le macchie solari è limitare l’esposizione ai raggi UVA e UVB. Per prevenire le macchie solari è fondamentale:
- Non usare lettini abbronzanti.
- Evita il sole tra le 10 e le 15
- Applicare la protezione solare prima di uscire all’aperto.
- Riapplicare la protezione solare regolarmente dopo ogni bagno, doccia o dopo una sudorazione profusa.
- Scegli i cosmetici conteneti un SPF.
- Coprire la pelle con capi di abbigliamento per proteggerla nelle fasce orarie in cui il sole è più forte.
Rimozione delle macchie solari
Trattamento domiciliare
In farmacia si possono trovare numerose creme schiarenti efficaci contro il melasma. Possono essere utilizzate nel momento in cui la macchia diventa visibile, sia in inverno che in estate, a partire dai 25-30 anni di età. Tra le più efficaci figurano quelle a base di rucinolo, di acido glicirretico e di B-resorcinolo. Posologia: applicare una volta al dì, mattino o sera, insistendo sulla macchia, facendo attenzione a non debordare sulla cute circostante. I primi risultati sono attesi dopo almeno 2 settimane dall’inizio dell’applicazione, ma bisogna continuare per almeno due-tre mesi. Una volta trattata la macchia, è fondamentale esporsi al sole solo dopo aver applicato un buon filtro solare in modo che la macchia non ricompaia.
Trattamento professionale
A livello medico esistono diversi trattamenti efficaci contro le macchie solari, tra cui il peeling chimico e il microneedling.
Il peeling è un trattamento adatto sia al melasma che a lentigo solari e senili. Si basa sull’applicazione di un preparato esfoliante a base di acido tricloracetico (TCA) a bassa concentrazione (generalmente viene utilizzato al 30%) o di acido glicolico; a volte vengono utilizzati peeling a base di acido piruvico o retinoico. Il trattamento viene svolto in regime ambulatoriale, senza anestesia, con prezzo variabile a seconda della zona da trattare. L’effetto è garantito finché non ci si espone di nuovo al sole, pertanto è fondamentale proteggersi dai raggi UV. Durante il trattamento è possibile provare una sensazione di bruciore più o meno intensa, in base al prodotto utilizzato.
Controindicazioni: cute infiammata, gravidanza e allattamento. È fondamentale non esporsi al sole o a lampade UV per i 30 giorni successivi al trattamento ed applicare quotidianamente una protezione solare alta (almeno 50SPF). Se il peeling non viene fatto da un medico esperto, può provocare un peggioramento delle macchie o lasciare brutte cicatrici.
Il Microneedling è una procedura medica minimamente invasiva che utilizza piccoli aghi per pungere la pelle e veicolare i principi attivi all’interno della cute. Generalmente viene applicata una crema anestetica prima della procedura ridurre il fastidio. Il microneedling è in genere utilizzato per indurre la produzione di collagene (rendendo la pelle più soda e levigata), aiuta a migliorare l’aspetto delle cicatrici e uniforma il colorito della pelle in presenza di macchie solari. Subito dopo questa procedura, la pelle sarà leggermente arrossata.
Learn MoreSebbene i trattamenti siano generalmente sicuri, alcuni possono causare disagio temporaneo e arrossamento. Parla con il tuo medico dei possibili rischi associati a ciascun trattamento.
Sole e invecchiamento cutaneo: i benefici della biorivitalizzazione
Fine dell’estate: è tempo di biorivitalizzazione.
Ora abito a Milano, ma ho vissuto per molto tempo al mare ed ho provato sulla mia pelle che dopo il lungo stress estivo è arrivato il momento dell’anno in cui la pelle ha maggiormente bisogno di essere nutrita.
Mai come in questo momento un mix di vitamine ed elementi antiossidanti, coniugati con il potere rigenerativo dell’acido ialuronico, diventano fondamentali per aiutare la pelle a rigenerarsi dopo un lungo periodo di esposizione al sole.
Quindi, con la fine dell’estate, è arrivato il momento di fare i conti con i frutti (amari) dell’esposizione al sole. La cute mostra i classici segni del foto invecchiamento, ovvero opacità, ispessimento e micro-rughe.
Cosa è successo realmente alla nostra pelle con il caldo ed il sole e cosa possiamo fare per arginare i danni dovuti all’esposizione prolungata e rallentare l’invecchiamento cutaneo?
Cosa succede alla pelle durante l’esposizione al sole?
L’amata abbronzatura, alla quale ci dedichiamo con anima e corpo nelle lunghissime giornate estive passate tra un bagno e una penichella sul lettino, non è altro che un meccanismo di difesa attraverso il quale la pelle risponde agli attacchi dei raggi UVA e UVB, proteggendosi con la produzione di melanina (che ci da l’amato colore ambrato).
Malgrado questo meccanismo di difesa, la pelle può comunque mostrare danni acuti e cronici.
L’arrossamento, tipico dopo una lunga esposizione al sole, rappresenta il danno acuto: le zone esposte al sole diventano eritematose (rosse e lievemente rilevate al tatto). Normalmente, nelle forme lievi, l’eritema si risolve autonomamente nel giro di poche ore, lasciando subito dopo spazio all’abbronzatura.
Per vedere il danno cronico, invece, bisogna essere più pazienti ed aspettare qualche anno. Infatti il vero danno cronico, dovuto all’esposizione al sole, diventa evidente dopo circa 10-20 anni. Parliamo quindi di fotoinvecchiamento che clinicamente si presenta con ispessimento della cute, comparsa di rughe profonde e discheratosi.
È fondamentale sottolineare che ogni volta che ci esponiamo al sole, oltre al danno acuto (irritazione e rossore), ispessimento cutaneo e comparsa delle rughe, si formano radicali liberi e danni al DNA attraverso l’alterazione dei legami delle basi azotate di cui è composto.
I radicali liberi: cosa sono e cosa fanno
Si tratta di molecole o atomi particolarmente reattivi in quanto contengono almeno un elettrone spaiato nell’orbitale più esterno. Questa caratteristica chimica rende i radicali liberi altamente instabili. Per tornare in equilibrio, i radicali liberi rubano l’elettrone necessario a completare il loro orbitale più esterno all’atomo vicino. In questo modo, si formano altri radicali liberi che tenderanno a comportarsi esattamente nello stesso modo del primo che si è formato, innescando una reazione a catena che, se non fermata per tempo, finisce col creare danni a livello delle strutture cellulari.
In pratica, questa serie di reazioni a catena, comportano la formazione di danni a livello della doppia elica di DNA delle cellule; questo, oltre ad essere rischioso da un punto di vista neoplastico (fortunatamente arginato nella maggior parte delle volte dai meccanismi di riparazione del DNA) causa un invecchiamento cutaneo più rapido.
Cosa possiamo fare per contrastare l’invecchiamento della pelle
Innanzitutto è fondamentale proteggersi sempre un buon filtro solare ad ampio spettro (UVA e UVB) con un SFP medio-alto (ricordiamoci che ci si abbronza anche con la crema!). È preferibile evitare l’esposizione prolungata, prediligendo le fasce orarie meno (sempre sotto l’ombrellone dalle 10 alle 14!). E’ fondamentale inoltre mantenere sempre un buon livello di idratazione, perciò non dimentichiamo di bere almeno 2 litri di acqua al giorno anche se siamo fuori casa.
Per ridurre i danni del sole è fortemente consigliato effettuare un ciclo di integrazione a base di antiossidanti orali sia prima che dopo l’esposizione al sole in modo da fornire elementi antiossidanti all’organismo, utili contro l’azione dei radicali liberi.
Non dimentichiamo infine la Biorivitalizzazione cutanea che, oltre a combattere i danni dei radicali liberi, consente di nutrire la pelle, stimolare la formazione di nuove fibre collagene ed elastina, apportando nuovo tono, consistenza ed idratazione alla pelle di viso, collo e décolleté.
Che cosa è la Biorivitalizzazione?
La biorivitalizzazione è una procedura di competenza medica-estetica, minimamente invasiva, che consente di riattivare i normali processi di rinnovamento cellulare coniugando biointegrazione (fornendo nutrienti e sostanze utili al turn over cellulare) e biostimolazione (stimolando i processi di rinnovamento cellulare).
Questa tecnica, eseguita a regime ambulatoriale, consiste nell’effettuare una serie di iniezioni con aghi sottilissimi e molto corti a livello del derma superficiale di viso, collo e decolleté. In questo modo è possibile iniettare direttamente nello strato superficiale del derma sostanze in grado di stimolare la produzione di nuove fibre collagene ed elastina, oltre allo stesso acido ialuronico (ricordiamo che una buona miscela biorivitalizzante deve contenere acido ialuronico oltre al complesso minerale ed antiossidante).
Il trattamento di biorivitalizzazione è consigliato a coloro che vogliono migliorare la texture cutaena, con un tangibile miglioramento dell’idratazione, aumentare la luminosità e la compattezza, oltre che attenuare le rughe più sottili. Grazie al suo mix di sostanze antiossidanti, aiuta a contrastare i radicali liberi, rivelandosi pertanto un ottimo strumento di prevenzione ai processi di invecchiamento della pelle.
La biorivitalizzazione può essere effettuata sia a scopo preventivo, a partire dai 25 anni di età, sia a per rallentare e contrastare i processi di invecchiamento su pelli più mature. Inoltre è adatta a tutti i tipi di pelle.
Dopo un ciclo di biorivitalizzazione la pelle appare più fresca, più luminosa, con texture migliorata, compattezza aumentata, per un aspetto più riposato, giovane e disteso.
Per concludere, bisogna ricordare che la pelle va quotidianamente idratata e nutrita sia in superficie, utilizzando creme di buona qualità, che in profondità con trattamenti biorivitalizzanti. Questa combinazione rimane l’unico modo efficace per questo per prevenire e contrastare l’invecchiamento cutaneo e la formazione delle rughe.
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